Non andare dal medico sbagliato per l’osteoporosi: ecco chi può davvero aiutarti

L’osteoporosi è una patologia cronica che colpisce lo scheletro, caratterizzata da una riduzione della massa minerale ossea e da un deterioramento del tessuto, che aumenta il rischio di fratture. Nonostante questa condizione sia molto diffusa, soprattutto tra le donne dopo la menopausa, resta spesso sottovalutata sia nella prevenzione sia nella scelta del medico cui affidarsi per la diagnosi e la cura. Scegliere lo specialista giusto è fondamentale per ottenere una valutazione approfondita, una diagnosi corretta e impostare un percorso terapeutico individualizzato che tenga conto delle molteplici esigenze cliniche del paziente.

Chi sono i veri esperti nell’osteoporosi?

L’osteoporosi è una malattia multifattoriale e la sua gestione richiede, nella maggior parte dei casi, l’intervento di un team multidisciplinare. Nel panorama sanitario italiano esistono centri dedicati al trattamento delle malattie del metabolismo osseo, nei quali collaborano diverse figure professionali in grado di garantire un approccio globale al paziente. Tali figure includono:

  • Reumatologo: riconosciuto come uno degli specialisti di riferimento, il reumatologo può affrontare in modo esaustivo le patologie delle ossa, fra cui artrite, artrosi e appunto osteoporosi. La sua preparazione in malattie infiammatorie e degenerative lo rende in grado di distinguere i diversi tipi di perdita ossea e di prescrivere cure personalizzate in base alle condizioni generali del paziente.
  • Endocrinologo: poiché molti disturbi ormonali (come quelli della tiroide, delle paratiroidi o legati alla menopausa) influiscono sulla salute ossea, la valutazione endocrinologica è spesso indispensabile. L’endocrinologo può investigare le cause dell’osteoporosi secondaria e consigliare rimedi mirati, anche farmacologici, per ristabilire l’equilibrio metabolico.
  • Ortopedico: l’ortopedico è lo specialista che interviene nei casi di complicanze fratturative e gestisce la parte chirurgica e riabilitativa della patologia nei pazienti che hanno subito lesioni a carico dello **scheletro**.
  • Fisiatra e fisioterapista: dopo una frattura o in presenza di ridotta mobilità, sono queste le figure che si occupano di rieducazione, recupero funzionale e promozione dell’attività fisica. Il loro ruolo è fondamentale per preservare la massa ossea residua e aiutare il paziente a ritrovare l’autonomia.
  • Dietista: una corretta alimentazione ricca di calcio, vitamina D e proteine favorisce la salute dell’apparato scheletrico. Il dietista collabora nel proporre diete specifiche e consiglia integratori qualora fosse necessario.
  • Psicologo: chi convive con l’osteoporosi può sperimentare difficoltà psicologiche legate all’ansia da frattura, perdita dell’indipendenza o adattamento a nuove abitudini di vita. Per questo, un supporto psicologico mirato può essere utile, soprattutto nelle fasi di cambiamento o dopo eventi traumatici.
  • Nefrologo: nei casi in cui il metabolismo fosfo-calcico sia compromesso da disturbi renali, la consulenza nefrologica favorisce un trattamento più accurato e la prevenzione delle complicanze.

In presenza di osteoporosi o di sintomi sospetti, il punto di riferimento iniziale può essere il medico di famiglia, che entrerà in contatto con i centri specializzati e indirizzerà il paziente verso lo specialista più idoneo, secondo le caratteristiche individuali.

Il percorso di diagnosi e trattamento

La corretta diagnosi dell’osteoporosi si basa su esami strumentali e laboratoristici. Tra questi, la densitometria ossea (nota come MOC: Mineralometria Ossea Computerizzata), rappresenta l’indagine d’elezione per valutare la densità minerale ossea e quantificare il rischio di frattura. In caso di riscontro positivo, possono essere utili anche:

  • Esami di laboratorio per il metabolismo osseo (calcemia, paratormone, vitamina D, marcatori di rimodellamento)
  • Radiografie mirate
  • Test genetici nei casi di patologia familiare

La diagnosi definitiva consente di impostare un percorso terapeutico la cui regia spetta agli specialisti citati. Gli interventi possibili sono molteplici:

  • Modifica dello stile di vita (alimentazione sana e corretta, attività fisica regolare, sospensione di fumo e alcol)
  • Terapie farmacologiche (bifosfonati, denosumab, teriparatide e altri inibitori del rimodellamento osseo)
  • Prevenzione e gestione delle cadute attraverso strategie personalizzate
  • Interventi chirurgici nei casi di complicanze fratturative
  • Supporto riabilitativo e psicologico

La scelta della terapia dipende dalla gravità della patologia, dalla causa sottostante, dall’età e dalle comorbidità. Solo i centri con un approccio multidisciplinare possono offrire la consulenza di più figure esperte e garantire un vero percorso 360° per il paziente.

Perché è rischioso affidarsi al “medico sbagliato”?

L’osteoporosi può manifestarsi con sintomi poco evidenti e spesso la diagnosi arriva tardivamente, quando si verificano le prime fratture. Un errore frequente è rivolgersi a professionisti che non siano specificamente formati nella gestione delle malattie metaboliche dello scheletro o affidarsi unicamente a soluzioni “fai da te” e informazioni non verificate. Questo comporta diversi pericoli:

  • Mancanza di una diagnosi precoce, con ritardo nell’inizio delle terapie
  • Prescrizione di farmaci non adatti, che possono avere effetti collaterali rilevanti senza i benefici sperati
  • Assenza di una valutazione complessiva: il medico non specializzato potrebbe non cogliere le cause secondarie della malattia o trascurare altri aspetti legati allo stile di vita, la dieta o la prevenzione delle cadute
  • Gestione non coordinata degli eventi acuti (come fratture) e delle complicanze post-operatorie

Solo affidandosi a centri dedicati e a figure competenti si può ricevere un’assistenza completa: il paziente viene seguito per tutta la durata della malattia, monitorato nel tempo e può evitare aggravamenti, complicanze e inutili patimenti.

Prevenzione, stili di vita e supporto al paziente

La prevenzione resta la strategia più efficace per limitare i danni dell’osteoporosi, e comprende:

  • Attività fisica regolare, anche in età avanzata. I esercizi con carico moderato contribuiscono a mantenere la densità ossea e la forza muscolare. Esistono programmi di ginnastica mirata, supervisionati da fisioterapisti esperti, che riducono il rischio di caduta e migliorano la qualità della vita.
  • Alimentazione bilanciata: è importante una dieta ricca di calcio, vitamina D e proteine. Il supporto di un dietista, integrando eventuali supplementi, è utile soprattutto nei soggetti inappetenti o in situazioni di restrizione alimentare.
  • Strategie di prevenzione delle cadute: comprendono la valutazione del rischio ambientale, l’educazione all’utilizzo di ausili (bastoni, deambulatori), la correzione di posture scorrette e la modifica degli spazi domestici per ridurre i pericoli. Un piano personalizzato può evitare traumi e fratture.
  • Supporto psicologico e organizzativo: convivere con l’osteoporosi significa affrontare cambiamenti nello stile di vita, paura della perdita di indipendenza e a volte una condizione di isolamento. Il lavoro coordinato di psicologi e caregiver favorisce l’adattamento e la gestione della malattia.

La sinergia tra gli operatori sanitari riduce il rischio di errori, migliora l’aderenza alle cure e contribuisce in modo determinante alla ripresa e al benessere del paziente. Affidarsi alle figure specializzate è la scelta vincente per affrontare l’osteoporosi in modo responsabile, evitare complicanze gravi e promuovere una qualità della vita ottimale.

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